lunedì 15 aprile 2013

Recensione di Mario Aletti


Recensione di Mario Aletti, pubblicata in Orientamenti bibliografici, a cura della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale,  N 40 (2012), p. 61.


Con la concretezza di atteggiamenti verso la religione, nella fattispecie le sette e i “movimenti antisette”, si misura anche il volumetto di R. DI MARZIO, Nuove religioni e sette. La psicologia di fronte alle nuove forme di  culto, Edizioni Scientifiche MA.Gi, Roma 2010, pp. 175, € 16,00.

In un campo perlustrato con percorsi tortuosi di troppi sedicenti “esperti” spesso animati da spirito polemico ed interessi personali, il lavoro della Di Marzio è una notevole eccezione, che affronta la questione sine ira et studio, superando le secche della contrapposizione ideologica e delle “guerre di religione”, a volte sottese agli stessi concetti di “setta”, di lavaggio del cervello, di proselitismo, di adesione coatta, di “de-condizionamento”, di tecniche di de-programmazione. 

Questi concetti vengono analizzati in una prospettiva storico-critica e nel loro significato attuale, nella loro risonanza personale e soggettiva, non meno che nei processi collettivi psicosociali in gioco. Per questa via l’autrice giunge a suggerire i percorsi di un dialogo tra “difensori delle sette” e “movimenti antisette”, sul terreno di una riflessione psicologica circa le motivazioni individuali, i processi psicosociali, le dinamiche relazionali e gruppali, non solo delle “vittime”, ma anche dei loro “guaritori”.


domenica 15 luglio 2012

Recensione di Gaetano Farina


Fra Religione e Alienazione - 12 luglio 2012 



PUBBLICATA SU LINKINCHIESTA 


PUBBLICATA SU ArticoloTre

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Con la presentazione alla trasmissione “Gli Intoccabili”, su La7, condotta da Gianluigi Nuzzi, ha riacquistato visibilità mediatica il saggio “Nuove religioni e sette”. Meritatamente, perché si tratta di uno di quei pochi lavori che qui in Italia indagano approfonditamente un tema così delicato, e spesso con risvolti criminali, come il fenomeno settario. Seppur non sia una novità editoriale, “Nuove religione e sette” dovrebbe essere considerato una risorsa fondamentale in questo campo di ricerca, almeno tanto quanto il più reclamizzato “Occulto Italia” di Rizzoli che, tra l’altro, analizza solo alcuni gruppi settari. L’autrice è, infatti, un’esperta di “nuove religioni”, la dottoressa Raffaella Di Marzio la quale, suo malgrado, era finita al centro delle cronache giudiziarie per aver presenziato, semplicemente in qualità di osservatore, ad un incontro sulla presunta psicosetta Arkeon finita nel mirino di alcuni servizi di Striscia La Notizia.

In verità, come già preannuncia il suo titolo, il libro della Di Marzio, edito da Magi, si presenta come uno studio, il più possibile esaustivo e documentato, sul fenomeno della diffusione dei nuovi movimenti religiosi in Italia, non solo su quelle che si possono categorizzare come “psicosette pericolose”, proponendo una riflessione e valutazione critica del contributo di alcuni studiosi, nell’ambito della psicologia e della sociologia, che hanno cercato di delineare criteri per una distinzione tra i diversi gruppi religiosi. Il bisogno di credere, di evadere, di ricercare il senso e la speranza sono tutti bisogni costitutivi dell'esperienza umana. Ma cosa succede quando il credere scivola in credulità, il fideismo e l'appartenenza diventano gregarismo e dipendenza, la fiducia nel leader degenera in ipocritica, la fantasia e il gioco sono mortificate in stereotipia e ripetitività, il simbolismo decade in totemismo, il rito in rituale esoterico per iniziati e la solidarietà e coesione interna diventano chiusura e distacco dall'esterno?

Già nella prima parte del libro sono, comunque, dibattute le accezioni “setta” e “lavaggio del cervello”, invocando la necessità di porre una costante attenzione alle dinamiche individuali e collettive che si intersecano in complessi processi psicologici e sociali, seppur cercando di evitare superficiali semplificazioni e generalizzazioni a cui troppo spesso è ricorso chi si è imbattuto nella materia.

In particolare, nella terza parte si propone un approccio interdisciplinare per lo studio dei nuovi movimenti religiosi e l’urgenza di elaborare adeguati strumenti di ricerca. Viene evidenziato l’apporto che la psicologia della religione può dare, per lo studio teorico ed empirico del vissuto religioso, e sono segnalate le difficoltà, attualmente presenti a livello di ricerca, insieme alla necessità di evitare polarizzazioni di posizioni.

giovedì 1 marzo 2012

Nuove Religioni e Sette a "Gli Intoccabili"



Il libro è stato presentato nel corso di una intervista durante la trasmissione

 "Gli Intoccabili" (LA7) 

29 FEBBRAIO 2012


 Conduttore: Gianluigi Nuzzi



TRASMISSIONE ("CHIESA E SETTE" (PARTE 1) e (PARTE 2)



martedì 27 settembre 2011

Nuove religioni e sette: Testo d'esame all'Istituto Ecclesia Mater di Roma



Il Prof. Alessandro Panizzoli, docente di Psicologia della Religione (ANNO ACCADEMICO 2013-2014 - 3 ECTS) presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose Ecclesia Mater di Roma, ha inserito il mio libro Nuove religioni e sette. La psicologia di fronte alle nuove forme di culto tra i testi d'esame relativi al programma del suo corso.


Il corso è inserito nel Piano di Studi del Primo Anno del Corso di Laurea Magistrale (Licenza in Scienze Religiose) - Indirizzo Pedagogico-Didattico.

sabato 16 luglio 2011

Nuove religioni e sette a Repubblica RadioTV



REPUBBLICA RadioTV

Intervista di Fabio Tonacci

(14 Luglio 2011)

Test di personalità e corsi post laurea. Così si reclutano nuovi adepti

 

Le minoranze religiose contano nelle proprie fila un milione 178mila italiani. Il "proselitismo" si fa in strada o all'Università. Nei gruppi più "stretti" si entra solo per conoscenza. 

Lo racconta la psicologa Raffaella Di Marzio della Società Italiana di psicologia della religione.

 

 

 

martedì 19 aprile 2011

Recensione della Prof. Milena Stevani



Recensione della Prof. Milena Stevani
Docente di Psicologia della religione 



Pubblicata in:
Rivista di Scienze dell'Educazione, Anno XLIX Numero 1, gennaio-aprile 2011,  p.152-153.



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Di Marzio Raffaella

Nuove religioni e sette. La psicologia di fronte alle nuove forme di culto

Roma, Edizioni Ma.Gi., 2010, pp. 175


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La presenza di persone che appartengono a minoranze religiose diverse, rispetto a quella cattolica, caratterizza oggi l’Italia e costituisce un fenomeno da “leggere” senza preconcetti.
L’agile pubblicazione di Raffaella Di Marzio presenta, in modo chiaro e sintetico, uno studio serio e documentato sul fenomeno della diffusione dei nuovi movimenti religiosi in Italia e propone una riflessione critica, sia a livello operativo sia per quanto concerne l’ambito della ricerca.

Il problema delle controversie più dibattute, inerenti all’accezione del termine “setta” e all’espressione “lavaggio del cervello”, è trattato nella prima parte del libro, dove è sottolineata la necessità di porre una costante attenzione alle dinamiche individuali e collettive che si intersecano in complessi processi psicologici e sociali. 

L’autrice presenta, in una organica successione, una valutazione critica del contributo di alcuni studiosi, nell’ambito della psicologia e della sociologia, che hanno cercato di delineare criteri per una distinzione tra i diversi gruppi religiosi. Evidenzia, inoltre, i problemi connessi alle spiegazioni semplicistiche, alle generalizzazioni e ai giudizi di valore che non tengono conto della complessità del fenomeno religioso, delle modalità con cui le persone percepiscono e vivono la propria fede religiosa e dei processi sociali che si attivano nei diversi gruppi.

La seconda parte presenta alcuni dati riguardanti l’attività, svolte nell’arco di un triennio, da parte di un centro di ascolto a Roma, rilevando la necessità di una preparazione adeguata dei volontari che si occupano di dare informazioni e aiuto alle persone che vivono problematiche diverse connesse all’appartenenza, personale o dei familiari, a specifici gruppi religiosi. Di particolare rilievo risulta la proposta operativa di una metodologia di intervento più adeguata e articolata che si dovrebbe dispiegare lungo tre linee direttive: nel dare informazioni corrette, nell’intervento di aiuto con competenze differenziate e nell’attività di ricerca scientifica. Viene inoltre posta in risalto l’esigenza di superare gli atteggiamenti di intolleranza verso i gruppi religiosi diversi e di comprendere maggiormente sia il potenziale trasformativo dell’esperienza religiosa sulla struttura personale, sia le complesse ramificazioni con il contesto sociale in cui tale esperienza si colloca.

La terza parte propone un approccio interdisciplinare per lo studio dei nuovi movimenti religiosi e l’urgenza di elaborare adeguati strumenti di ricerca. Viene evidenziato l’apporto che la psicologia della religione può dare, per lo studio teorico ed empirico del vissuto religioso, e sono segnalate le difficoltà, attualmente presenti a livello di ricerca, insieme alla necessità di evitare polarizzazioni di posizioni.

Il volume si chiude con un auspicio al dialogo tra le persone che, partendo da presupposti e posizioni diverse, possono integrare le loro competenze ed esperienze al fine di “trovare finalità etiche comuni da perseguire insieme”.

La pubblicazione presenta il pregio di un lavoro unitario che, con un’esposizione lineare ed essenziale, introduce alla conoscenza critica di una tematica attuale e ricca di potenzialità, incoraggiando a proseguire in questo filone di ricerca. Risulta pertanto di notevole interesse per quanti sono interessati ai problemi delle interazioni umane e intendono allargare l’ambito della conoscenza scientifica nel settore della psicologia della religione e per coloro che sono impegnati in campo educativo e nell’insegnamento della Religione.

Milena Stevani

lunedì 14 marzo 2011

Recensione del Prof. Domenico Bellantoni (UPS)


Recensione del Prof. Domenico Bellantoni 
Docente di Psicologia della religione 

Università Pontificia Salesiana di Roma


Pubblicata in:
Orientamenti Pedagogici, rivista internazionale di scienze dell'educazione, vol.58, n.1 (343), gennaio-marzo 2011, Erickson, p.197-198.


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Di Marzio Raffaella

Nuove religioni e sette. La psicologia di fronte alle nuove forme di culto

Roma, Edizioni Ma.Gi., 2010, pp. 175


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L’autrice, insegnante di religione cattolica e attivamente impegnata nel direttivo della Società Italiana di Psicologia della Religione, presenta il tentativo di mettere in relazione le nuove esperienze religiose con l’attuale esigenza di ricevere risposte concrete riguardo al proprio bisogno di spiritualità e di senso.

Da segnalare, per il valore degli autori e l’interesse dei temi trattati, la prefazione a cura di Mario Aletti, presidente della Società Italiana di Psicologia della Religione, e la post-fazione di Massimo Introvigne, tra i massimi esperti nell'ambito del fenomeno religioso e, in particolare, delle sette.

Il volumetto si presenta strutturato in tre parti distinte.

Nella prima, l’autrice si occupa di definire la situazione italiana circa le "sette", rappresentanti nuove forme di culto nell’attuale panorama dell’esperienza religiosa. Vengono evidenziati, altresì, i problemi e le controversie più significative sul tema e il ruolo della psicologia dinanzi a tale fenomeno.

Nella seconda parte, titolata «La richiesta di aiuto», si descrivono le risorse – enti di volontariato, gruppi di auto-aiuto, centri di ascolto, itinerari operativi – capaci di fornire risposte e soluzioni a chi, in seguito all’adesione a nuove forme di culto, sperimenta vissuti problematici e carichi di sofferenza riguardanti se stessi o amici, familiari o, comunque, persone significative. In tale contesto vengono evidenziati anche gli errori più comuni che  vengono commessi, seppur mossi da buone intenzioni.

La Di Marzio auspica una minore superficialità tra chi desidera prestare aiuto, unita a maggiore competenza e professionalità e, soprattutto, ad atteggiamenti di reale rispetto e tolleranza a supporto di efficaci forme di dialogo verso tutte le forme di spiritualità con le quali viene a contatto (p. 127).

In tal senso, nella terza parte, viene sottolineata l’importanza di dare nuovo impulso alla ricerca sperimentale e interdisciplinare, a supporto della definizione di atteggiamenti e metodologie sempre più efficaci e funzionali. Dalle diverse indagini si rileva come, in particolare, un ruolo negativo venga svolto da atteggiamenti pregiudiziali e da errate convinzioni circa alcuni aspetti, quale ad esempio il concetto di «lavaggio del cervello», che, pur risultato privo di alcun fondamento scientifico, tende ad alimentare verso le «sette» sentimenti di forte intolleranza e timore di pericolosità.

Il testo, corredato di un’ampia e aggiornata bibliografia scientifica, si presenta come un riferimento irrinunciabile per tutti coloro che sono orientati per motivi di studio o anche per semplice interesse personale all’ambito delle «sette» e delle nuove forme di culto.


D. Bellantoni