lunedì 17 maggio 2010

Recensione a cura di Silvana Radoani



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Nuove religioni e sette  di Raffaella Di Marzio 

Nuove religioni e sette
Edizione Magi - pag. 176
 
Il nuovo libro della psicologa dott.ssa Di Marzio rappresenta sicuramente una novità nel panorama editoriale italiano riguardante i gruppi controversi. 
 
E' uno dei rari testi dove la psicologia della religiosità viene sviscerata in forma critica, applicandola non solo alle persone che chiedono aiuto o vogliono riflettere sulle dinamiche che le hanno portate ad aderire a un culto coercitivo ma anche alle disposizioni caratteriali e personali di ogni uomo che si pone di fronte alla sfida della fede e della religione. 
 
La particolarità di questo testo è anche racchiusa nell'attenta valutazione delle problematiche sottese ai cosiddetti gruppi di aiuto e alle modalità d'intervento di questi confrontati con le attività litigiose che spesso mettono in atto: un'interessante quanto inusuale panoramica del mondo anti-cult italiano. 
 
Il testo è corredato da serie proposte di ricerca e di dialogo riguardanti i culti, eseguite soprattutto da persone specialiste, che non permettano il continuo rinnovarsi di forme di violenza sull' "altro" e che siano attente alla persona al di sopra di tutto, nel pieno rispetto della libertà inviolabile di scelta religiosa.
 
Si può essere d'accordo o critici con quanto la Di Marzio scrive ma è innegabile la carica di innovatività e di proposte di integrazione e confronti che con questo libro viene portato alla conoscenza e alla coscienza di tutti coloro che vogliono affrontare questo delicato tema. 
 
Un testo deciso e coraggioso ma altrettanto delicato e attento a non ferire mai la libertà di coscienza altrui. 
 
Silvana Radoani

2 commenti:

Francesco T ha detto...

La dottoressa Raffaella Di Marzio mi ha colpito molto per la sua preparazione unita all'obiettività ed umanità. Ho finito appena di leggere il libro Nuove religioni e sette. La psicologia di fronte alle nuove forme di culto e l'ho trovato molto interessante, ho anche consultato la bibliografia e ho richiesto alla mia libreria di fiducia altri libri per approfondire l'argomento fra i quali ricerca di sè e trascendenza e teoria dell'attaccamento e religione di M. Aletti e G. Rossi.
In effetti il punto di svolta per chi legge questi libri avviene quando si comprende chiaramente e si inizia a prendere coscienza del fatto che la religione non è un fine ma un mezzo per la crescita psicologica e che il gruppo di appartenenza non deve incoraggiare il gregarismo ma il confronto con gli altri siano essi religiosi o meno. Un altro fattore importante che ho compreso è la necessità di essere critici anche neio riguardi del proprio gruppo di appartenenza individuando quei comportamenti e non soltanto dottrine ma anche comportamenti sociali che mettono a rischio non soltanto l'equilibrio emotivo della persona ma anche il proprio sé morale e psicologico. Grazie per questa rete accademica che è stata creata continuate in questo modo state facendo un buon lavoro diversamente da altre fonti di aiuto che sfruttano i sentimenti dei fuori usciti semplicemente per i loro scopi non cicatrizzando le ferite di quest'ultimi ne tantomeno favorendone la crescita personale e il gusto della libertà liberta di pensiero e di essere se stessi.

Raffaella Di Marzio ha detto...

La ringrazio per il suo commento che ho pubblicato in un post a parte:

http://nuovereligioniesette.blogspot.com/2010/06/impressioni-di-un-lettore-di-nuove.html

Lì troverà anche la mia risposta

Raffaella