sabato 19 giugno 2010

Impressioni di un lettore di Nuove religioni e sette


Commento di Francesco T. alla recensione a cura di Silvana Radoani


19 giugno 2010 02.56

La dottoressa Raffaella Di Marzio mi ha colpito molto per la sua preparazione unita all'obiettività ed umanità. Ho finito appena di leggere il libro Nuove religioni e sette. La psicologia di fronte alle nuove forme di culto e l'ho trovato molto interessante, ho anche consultato la bibliografia e ho richiesto alla mia libreria di fiducia altri libri per approfondire l'argomento fra i quali ricerca di sè e trascendenza e teoria dell'attaccamento e religione di M. Aletti e G. Rossi.

In effetti il punto di svolta per chi legge questi libri avviene quando si comprende chiaramente e si inizia a prendere coscienza del fatto che la religione non è un fine ma un mezzo per la crescita psicologica e che il gruppo di appartenenza non deve incoraggiare il gregarismo ma il confronto con gli altri siano essi religiosi o meno. 

Un altro fattore importante che ho compreso è la necessità di essere critici anche nei riguardi del proprio gruppo di appartenenza individuando quei comportamenti e non soltanto dottrine ma anche comportamenti sociali che mettono a rischio non soltanto l'equilibrio emotivo della persona ma anche il proprio sé morale e psicologico. 

Grazie per questa rete accademica che è stata creata continuate in questo modo state facendo un buon lavoro diversamente da altre fonti di aiuto che sfruttano i sentimenti dei fuoriusciti semplicemente per i loro scopi non cicatrizzando le ferite di quest'ultimi ne tantomeno favorendone la crescita personale e il gusto della libertà liberta di pensiero e di essere se stessi.


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RISPOSTA DELL'AUTRICE


La ringrazio per le sue riflessioni perchè mi sembra che colgano in pieno le motivazioni che mi hanno spinto a scrivere  questo libro. La complessità del fenomeno è tale che la sua diffusione  genera effetti  che si manifestano a vari livelli e in gruppi sociali contrapposti.


Le sofferenze che ne derivano per le persone coinvolte, nell'uno e nell'altro "fronte", sono TUTTE degne di essere evidenziate e, se possibile, lenite.

L'entrata in gioco di gruppi antisette nei quali militano  persone  a loro volta condizionate e utilizzate da presunti "esperti", non solo  incompetenti, ma anche malintenzionati, rende lo scenario italiano molto oscuro.

Certamente non penso che il mio libro possa risolvere il problema, ma, almeno, per la prima volta viene segnalato il pericolo che questi gruppi rappresentano poichè anch'essi sono gruppi settari, condizionano psicologicamente le persone che si rivolgono a loro per chiedere aiuto e hanno le stesse caratteristiche di chiusura e gregarismo delle "sette" che intendono combattere.


Speriamo che la buona informazione, purtroppo relegata ad ambiti accademici lontani dalla gente comune, si diffonda sempre più a tutti i livelli sociali.


I testi citati da Francesco T. nella bibliografia del libro sono:


Rossi, G. & Aletti, M. (2009). Psicologia della religione e teoria dell'attaccamento. Roma: Aracne Editrice

Aletti M. Rossi G. (1999). Ricerca di sé e trascendenza. Torino: Centro Scientifico Editore.




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