Recensione del Prof. Domenico Bellantoni
Docente di Psicologia della religione
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Di Marzio Raffaella
Nuove religioni e sette. La psicologia di fronte alle nuove forme di culto
Roma, Edizioni Ma.Gi., 2010, pp. 175
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L’autrice, insegnante di religione cattolica e attivamente impegnata nel direttivo della Società Italiana di Psicologia della Religione, presenta il tentativo di mettere in relazione le nuove esperienze religiose con l’attuale esigenza di ricevere risposte concrete riguardo al proprio bisogno di spiritualità e di senso.
Da segnalare, per il valore degli autori e l’interesse dei temi trattati, la prefazione a cura di Mario Aletti, presidente della Società Italiana di Psicologia della Religione, e la post-fazione di Massimo Introvigne, tra i massimi esperti nell'ambito del fenomeno religioso e, in particolare, delle sette.
Il volumetto si presenta strutturato in tre parti distinte.
Nella prima, l’autrice si occupa di definire la situazione italiana circa le "sette", rappresentanti nuove forme di culto nell’attuale panorama dell’esperienza religiosa. Vengono evidenziati, altresì, i problemi e le controversie più significative sul tema e il ruolo della psicologia dinanzi a tale fenomeno.
Nella seconda parte, titolata «La richiesta di aiuto», si descrivono le risorse – enti di volontariato, gruppi di auto-aiuto, centri di ascolto, itinerari operativi – capaci di fornire risposte e soluzioni a chi, in seguito all’adesione a nuove forme di culto, sperimenta vissuti problematici e carichi di sofferenza riguardanti se stessi o amici, familiari o, comunque, persone significative. In tale contesto vengono evidenziati anche gli errori più comuni che vengono commessi, seppur mossi da buone intenzioni.
La Di Marzio auspica una minore superficialità tra chi desidera prestare aiuto, unita a maggiore competenza e professionalità e, soprattutto, ad atteggiamenti di reale rispetto e tolleranza a supporto di efficaci forme di dialogo verso tutte le forme di spiritualità con le quali viene a contatto (p. 127).
In tal senso, nella terza parte, viene sottolineata l’importanza di dare nuovo impulso alla ricerca sperimentale e interdisciplinare, a supporto della definizione di atteggiamenti e metodologie sempre più efficaci e funzionali. Dalle diverse indagini si rileva come, in particolare, un ruolo negativo venga svolto da atteggiamenti pregiudiziali e da errate convinzioni circa alcuni aspetti, quale ad esempio il concetto di «lavaggio del cervello», che, pur risultato privo di alcun fondamento scientifico, tende ad alimentare verso le «sette» sentimenti di forte intolleranza e timore di pericolosità.
Il testo, corredato di un’ampia e aggiornata bibliografia scientifica, si presenta come un riferimento irrinunciabile per tutti coloro che sono orientati per motivi di studio o anche per semplice interesse personale all’ambito delle «sette» e delle nuove forme di culto.
D. Bellantoni